Ieri con le foto ufficiali di rito si è conclusa l’iniziativa “Happy Patata” che prevedeva la consegna a Casa Sebastiano di Coredo, di un pelapatate professionale e attrezzatura varia per la cucina.
“Casa Sebastiano è un’eccellenza del nostro territorio, il lavoro che svolgono e straordinario – racconta Federico Battan, promotore dell’iniziativa – e insieme agli amici di LOVE abbiamo pensato a come potere renderci utili. Abbiamo quindi contattato il presidente Gianordoli, verificate le esigenze più immediate e così è nato il progetto Happy Patata”.
La giornata di ieri seppur uggiosa è stata quindi stata una splendida giornata e l’occasione per approfondire la conoscenza di Casa Sebastiano e del lavoro portato avanti con i ragazzi. “Tutto questo è stato possibile grazie alle forza e all’idea dei coniugi Giovanni e Manuela Coletti, imprenditori della zona che hanno conosciuto lo spettro dell’autismo in famiglia, con le figlie Martina e Roberta – ci racconta Maurizio Gianordoli, presidente della cooperativa Autismo Trentino che gestisce Casa Sebastiano – L’idea era quella di far capire prima di tutto cos’è l’autismo e poi fornire servizi alle famiglie e ai ragazzi. Negli anni ’90 è quindi nata la prima associazione di genitori e poi si è costituita la Fondazione Trentina per l’Autismo. L’idea di Casa Sebastiano nasce per riuscire a rispondere alle esigenze delle famiglie e dei ragazzi e oggi è una struttura socio sanitaria riabilitativa pienamente operante”.
Il pelapatate permetterà di risparmiare moltissimo tempo in cucina. “Ogni giorno consumiamo almeno 5kg di patate – ci racconta Manuela Negri, cuoca del centro – e per spelarle ci mettevamo anche un’ora e mezza. Oggi in venti minuti è tutto fatto”. Ma oltre a visitare il regno di cuoca Manuela (e assaggiarne l’ottima cucina) è stata l’occasione per visitare la struttura e conoscere gli operatori che quotidianamente ci lavorano. “Oggi Casa Sebastiano ospita 16 ragazzi residenti e 20 quotidiani” ci racconta Alice Brida, responsabile amministrativo della struttura; “Lo spettro autistico è ampissimo e la ricerca purtroppo è un po’ latitante – condivide Annachiara Marangoni, direttrice sanitaria – Oggi un bambino ogni settantasette rientra nello spettro e strutture come queste possono veramente cambiargli la vita”.
Casa Sebastiano è molto bella, le camere dei ragazzi residenti sono spaziose, comode e seppur nel rispetto della completa privacy dei ragazzi, sono totalmente sicure. C’è una palestra, una cucina dove imparano a essere più indipendenti, salotti, una stanza sensoriale tecnologicamente all’avanguardia e il laboratorio d’arte coordinato da Serena Bello che ha raggiunto grandi riconoscimenti.
Insomma una realtà che meritava assolutamente di essere approfondita e soprattutto sostenuta.